domenica 4 dicembre 2011

"C'è del marcio in Inghilterra" - di Gaia Servadio

God saves England! E' proprio il caso di dire così, anzichè inneggiare alla regina, vista la situazione in quella che è tutt'altro che un'isola felice. In passato ho avuto un'immagine superficiale dell'Inghilterra (o potrei dire il Regno Unito) come una nazione virtuosa in cui andare a visitare la "cool" Londra, o dove andare a fare una vacanza studio linguistica o assistere in uno degli stadi dei club più prestigiosi una partita di Premiere League. In realtà nessun paese è riuscito a distruggere le proprie istituzioni con tanta solerzia come essa. Negli ultimi quindici anni si è vista una decadenza segnata da classi dirigenti corrotte, dallo strapotere mediatico (vedi BBC), da "Grandi Fratelli" e popolarità a ogni costo, da uno lifestyle dettato dal gossip, da una famiglia reale sempre meno dignitosa e sempre più chiaccherata. Nel libro "C'è del marcio in Inghilterra" la scrittrice e giornalista Gaia Servadio raccoglie dati, avvenimenti, storie vere svelando una società britannica ferita, con problemi in comune con i paesi del continente (Italia in primis): burocrazia ipertrofica, l'aumento della disoccupazione, lo spreco di denaro pubblico, lo sfascio della sanità e dell'istruzione. Aggiungerei anche aumento della forbice tra le classi, la perdita della propria identità culturale e un'economia troppo basata sulla finanza. Un paese che da "guida" agli altri con la ricostruzione del dopoguerra si ritrova privo di risorse e speranza. Ma è dai cittadini che deve partire la ricostruzione, non dalle istituzioni (e qui mi sembra di vedere qualche vicina analogia), per recuperare ciò che aveva sempre distinto gli inglesi: tradizione, cultura, dignità e senso dello Stato.
Qua sotto trovate l'intervista televisiva:


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