domenica 11 dicembre 2011

Midnight in Paris - tra flashback onirici e romanticismo

Il film che ho visto ieri sera (Midnight in Paris, appunto) ha sostituito - devo sottolineare con piacere - la visione di una pellicola d'essai che avevo messo in programma e che probabilmente ricercherò senza particolare bramosia. Tuttavia non andrei oltre una bella sufficienza abbondante e vi spiegherò il perchè.
Le aspettative sui film di Woody Allen sono alte e al contempo caratterizzate da un giustificato scetticismo verso un regista che ha sempre cercato l'originalità nelle sue opere cinematografiche altalenando risultati eccellenti a flop clamorosi. A volte è anche andato "nel mezzo" e questo film ne è la prova.
La Parigi che ci propina Allen in questo film è zuccherosa e romantica, l'atmosfera è il vero "cuore" del film che ci trascina in una rappresentazione pseudo-storica che però sa un pò di manifesto, dipingendo i mostri sacri della letteratura e dell'arte del periodo dei ruggenti anni'20 come altrettante macchiette che masticano citazioni di se stessi in una rappresentazione archetipica anche volutamente buffa. Credo che ci sia l'intenzionalità dietro tutto questo da parte del regista, con l'obiettivo di incantare lo spettatore con una fiaba coinvolgente fatta di viaggi nel tempo da parte di uno scrittore americano - peraltro ben interpretato da Owen Wilson - frustrato dai mali contemporanei e desideroso di evadere in un'epoca che proietti i suoi sogni.
Sognare è bello, quindi care signore e cari signori che male c'è se il film pecca di consistenza narrativa. In un mondo attuale, fatto di grigiore e ansia continua per gli eventi negativi che si susseguono, Woody Allen accende la fantasia meravigliandoci con un incantesimo che non svanisce, anzi si accende a mezzanotte quando Gil (il protagonista) viene accompagnato da una vettura d'epoca in una Parigi illuminata e brulicante di arte e cultura, bistrot e fiumi di champagne. E soprattutto entusiasmo ed allegria.
Il messaggio finale è che, se la realtà attuale è cruda ed insoddisfacente a confronto di quella che può esserne di un'epoca passata per noi più magicamente felice, a volte basta trovare la felicità nelle piccole cose, come incontrare un'altra persona con la quale condividere i nostri sogni.
Oltre al già citato Owen Wilson, ritengo buona l'interpretazione delle due attrici protagoniste-antagoniste Rachel McAdams (Inez) e Marion Cotillard (Adriana) - quest'ultima un gradino qualitativamente sopra la prima e più coinvolgente anche per via del suo ruolo di seducente amante di artisti d'altri tempi.
Concludo dicendo che la colonna sonora è azzeccata: il brano principale Si tu vois ma mère di Sidney Bechet ci riempie di calore e nostalgia.
Per la scheda completa del film cliccate su
http://www.comingsoon.it/Film/Scheda/Trama/?key=48181&film=Midnight-in-Paris
Qui sotto trovate il trailer il video del brano:


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