Raymond Chandler |
Marlowe ha trentatre anni, lui afferma quando esce il primo romanzo"Il grande sonno" (The Big Sleep). Ha fatto l'università - ma non l'ha mai finita - e sa parlare un buon inglese all'occorrenza. Gli servirà spesso per affrontare a muso duro, con cinismo e una massiccia dose di sarcasmo, una moltitudine di situazioni nel labirinto urbano di un mondo corrotto fino al midollo.
"Quante pistole in giro, e quanti pochi cervelli", una delle frasi rivelatrici del carattere del noto detective. E ancora: "Venticinque dollari al giorno più le spese", questa è la tariffa di un uomo fondamentalmente onesto, non disposto a scendere a compromessi o accettare imposizioni. Ne scaturisce un personaggio che lo si potrebbe definre "perdente" se lo si vuole guardare da una certa prospettiva. Visto da un altra prospettiva: un eroe. Un uomo completo, un uomo comune, eppure un uomo come se ne incontrano pochi.
Philip Marlowe è un solitario, più di altri "duri" detective come il Mike Hammer di Mickey Spillane o Sam Spade di Dashiell Hammett. E' un inadeguato sociale. Non ha coscienza sociale e non si interessa di politica, nè di attualità. Ha tanta coscienza sociale quanta ne ha un cavallo. Per lui esiste la sua coscienza personale, null'altro. Marlowe quando lavora non va mai a letto con le sue clienti, non perchè non sia attratto dal fascino femminile. Tutt'altro. Può prendersi qualche sbandata, di tanto in tanto. Ma per lui l'etica professionale è sacra ed è disposto a sacrificarsi anche laddove potrebbe facilmente procurarsi innumerevoli amplessi con signore attraenti e spesso pericolose.
Marlowe veste bene, non ha soldi per abiti alla moda o per costruirsi un corredo appariscente. Quindi possiede pochi capi eleganti (seppur sgualciti dall'usura) in un guardaroba assolutamente modesto.
Il suo ufficio è scarno, provvisto di una scrivania tarlata, di una macchina da scrivere, di uno schedario, di un tappeto logoro color ruggine, e poco altro. Ma se l'attrezzatura è povera, il suo lavoro è invece metodico, preciso ed accurato.
Riceve visite da parte di signorotti grintosi, di avvenenti ragazze sospette e di poliziotti determinati a cercare la verità rifilandogli qualche pugno al naso o nello stomaco.
Ne "Il grande sonno" Marlowe si accorge della sua impotenza di fronte ad un groviglio fatto di ricatti,
menzogne, droga e corruzione. Ne verrà a capo - come nei successivi romanzi - risolvendo il caso facendo il suo dovere, cioè attenendosi a fare solo ciò che il cliente ha chiesto e senza rivelare a nessuno (nemmeno alle autorità) completamente le atroci verità scoperte durante il percorso investigativo.
Ogni volta che rileggo i romanzi di Chandler vado in visibillio. Sono sempre stato affascinato da questo personaggio, forse perchè io stesso mi immedesimo in lui durante le letture.
Ho creato un gruppo su facebook per gli appassionati: si chiama Philip Marlowe Fan Club Italia.
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