E’ luogo
comune non ancora sfatato, pensare che le terme, così come i centri benessere
siano luoghi adatti per lo più alle donne viste la preponderanza di
frequentazione femminile..
In realtà chi ha studiato un po’di storia sa che le
antiche terme – o spa – furono istituite dai Romani ed erano state concepite per accogliere cittadini di entrambi i sessi. Prima che Agrippa creasse
nel 25 a.C. le prime terme pubbliche, i
bagni (balneum) erano già frequentati dai Romani stessi, inizialmente da militari che volevano
rigenerarsi dalle intense fatiche fisiche delle stremanti battaglie.
Dopo Agrippa, gli imperatori romani fecero a gara per
superare i loro predecessori realizzando
Terme sempre più grandi: in particolare Nerone nel 65 d.C., Tito nell’81
d.C., Domiziano nel 95 d.C., Commodo nel
185 d.C., Caracalla nel 217 d.C., Diocleziano nel 302 d.C. e Costantino nel 315
d.C. Le tariffe venivano tenute molto basse per assicurare una certa affluenza
e giustificare gli impianti, a volte le terme erano addirittura gratuite. (?!)
Alcune terme potevano persino contenere 6000 persone. Da provincia a provincia
vi erano differenze dovute ai differenti costumi locali, ma il concetto
generale era sempre lo stesso: si trattava di un centro ricreativo
polifunzionale. Pensate come erano “avanti”! La maggior parte delle terme aveva
centri sportivi, piscine, parchi, librerie, piccoli teatri, e una grande sala
per le feste. Insomma si trattava di una città nella città. E’ anche
altrettanto importante dire che le terme erano luoghi di aggregazione sociale. Vi
erano anche ristoranti e locande per dormire o passare alcune ore in
“piacevole” compagnia” (? Ah, ora capisco da dove è partita l’idea degli FKK
tedeschi e austriaci).
Ogni centro
termale offriva delle attrazioni specifiche, tuttavia quella principale rimaneva
quella dei bagni. Durante l’ultimo periodo cristiano dell’Impero Romano fu
proibito recarsi alle terme la domenica e nei giorni festivi. Talvolta uomini e
donne potevano andare ai bagni insieme, ma ciò dipendeva dai periodi e dalle
zone: ad esempio a Pompei ciò non era
possibile.
Vediamo un
tipico pomeriggio alle terme:
I cittadini
romani, dopo il lavoro che terminava nelle prime ore del pomeriggio, si
recavano alle terme, le quali aprivano a mezzogiorno, prima di pranzo.
Un tipico ciclo iniziava con ginnastica in
palestra, o attività sportiva in un campo esterno, dove di svolgevano
giochi anche utilizzando piccole palle in cuoio, o gare di lotta.
Successivamente ci si recava ai bagni attraverso
tre stanze, partendo da quella con l'acqua più tiepida fino a quella con
l'acqua più calda.
Si entrava nel tepidarium, la stanza più
grande e lussuosa delle terme: qui si rimaneva un'ora e ci si ungeva con oli.
Poi si andava nel calidarium. Si trattava
di stanze più piccole, generalmente costruite sui lati della sala da bagno
principale.
Infine ci si recava nel laconicum ,
la stanza finale più calda, riscaldata con aria secca ad altissima temperatura.
Dopo la pulizia del corpo e i massaggi, si faceva una
nuotata nella piscina del frigidarium. Chiamata così perché l’acqua era
fredda.
Dopo di che,
ristorati e profumati, si andava nelle altre aree delle terme, ove erano
presenti altre attrazioni o si poteva partecipare ad altre attività.
Le terme
romane erano alimentate da grandi acquedotti. Il calore necessario ai bagni era
distribuito attraverso una rete di muri cavi e pavimenti sovrapposti a vespaio,
in cui circolava aria calda: un capolavoro di ingegneria.
I costumi
cambiarono parecchio in tarda epoca cristiana, in coincidenza del tramonto
inesorabile dell’Impero. La vita sociale
non era più così accentrata nelle terme
e, anche a causa dell’eccessivo costo di manutenzione, vennero pian piano
abbandonate. Il colpo di grazia avvenne con le invasioni barbariche che
distrussero gli acquedotti.
Le terme
moderne sono strutture molto attrezzate, solitamente situate in luoghi adatti a
sfruttare caratteristiche curative naturali come acque medicamentose, o fanghi
sorgivi , come nel caso delle Terme di Riolo, Oppure possono essere immersi nella
natura e al contempo all’avanguardia dal punto di vista architettonico, come per
i vari centri wellness della catena slovena Terme Olimia.
Nelle “basse
stagioni” è relativamente facile trovare dei “pacchetti benessere” che includono
diversi trattamenti e servizi: bagni, saune, accessi a piscine e palestre,
massaggi, ecc.. insieme al soggiorno. Bandisco la frase che mi disse una
standista di un noto centro termale al SANA 2012: “Informazioni…Mah di solito
sono cose da donne…”. Non aveva studiato la storia, va beh. Personalmente, da
maschio, trovo che staccare la spina e concedersi qualche giorno per la cura di
noi stessi sia una cosa che possono fare benissimo anche gli uomini, che
ovviamente non sceglieranno trattamenti estetici.
Un regalo
dunque rigenerante che facciamo al nostro corpo (anche tutto il resto ne trae
giovamento) per stare meglio con noi
stessi e gli altri.